Trattamento acqua

I tipi di trattamenti per l'acqua sono vari e risolvono problematiche diverse anche se a volta collegate.
I filtri di sicurezza sono dispositivi dotati di materiale filtrante che trattengono sostanze indesiderate, o piccoli corpi in sospensione, in pratica è un sistema di filtrazione meccanico generalmente effettuato con membrane microporose.

I trattamenti di tipo chimico di condizionamento inseriscono appositi reagenti chimici, a dosaggio controllato, atti a stabilizzare l’equilibrio ed evitare la formazione
di calcare.

Gli addolcitori (che rientrano tra i sistemi di tipo chimico-fisico indicati nella UNI 8065) sostituiscono gli ioni costituenti la durezza dell’acqua, con ioni di sodio all’interno di un serbatoio contenente resine a scambio ionico.

Nel dettaglio i due tipi di trattamento atti a evitare la formazione del calcare, con il trattamento di tipo chimico vengono inseriti dei reagenti atti a stabilizzare l’equilibrio e evitare che il bicarbonato di possa trasformare in carbonato con il risultato che il contenuto dei sali di calcio rimane analogo, ma se ne rende più difficile il passaggio spontaneo atto a formare il “calcare”.

Uno scopo diverso si raggiunge con l’addolcitore che elimina i bicarbonati, infatti imponendo il passaggio delle acque attraverso la colonna di resine contententi sodio (Sale), permette il deposito del Calcio e del Magnesio, in questo modo l’acqua si arricchisce di bicarbonati di sodio che per la loro alta solubilità non precipitano, e non creano incrostazioni. Durante questo passaggio le resine tendono a cedere tutto il sodio all’acqua saturandosi di Calcio e di Magnesio, per cui a completa saturazione devono essere rigenerate con un processo inverso, gli addolcitori eseguono il processo di rigenerazione in automatico, attraverso una centralina di controllo, recuperando il sale necessario da un apposito serbatoio e scaricando le acque ricche di Calcio e di Magnesio in fognatura.
Alcuni tendono a sottovalutare il problema legato ad acqua ad alto contenuto di calcare. In generale le manifestazioni più evidenti si hanno sulle superfici a vista dei nostri bagni, come rubinetterie e superfici vetrate, manifestandosi con opacità o con la classica colorazione giallognola, inoltre l’utilizzo di queste acque ricche di calcare richiedono una maggiore quantità di detersivi, con effetti anche sulla nostra pelle che tende a risultare più secca.
Oltre a queste situazioni riscontrabili da ognuno, si ha anche un’ampia casistica di manifestazioni più nascoste dovuta a incrostazioni interne ai nostri impianti termici e sanitari. Il calcare una volta depositato, essendo un ottimo isolante, impedisce il corretto scambio termico in caldaie, scambiatori, e resistenze elettriche di lavatrici, lavastoviglie e scaldabagni, riducendone l’efficienza energetica. Le incrostazioni riducono le sezioni utili all’interno delle tubazioni, inibendo il funzionamento delle valvole termostatiche, aumentando le perdite di carico all’interno degli impianti, trasferendo maggio carico alle pompe, inducendo maggiori carichi elettrici, e in alcuni casi innescare fenomeni corrosivi che possono portare fino alla perforazione delle tubazioni.
Mentre le manifestazioni visibili sono solitamente trattate con appositi prodotti per la pulizia, le incrostazioni all’interno delle tubazioni potrebbero non essere trattate per anni, diventando nel tempo un vero e proprio problema per l’efficienza dell’impianto.

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